Social eating, socializzare attraverso il cibo in una casa privata

L’esponenziale propagarsi dei social eating anche nel nostro paese, ha fortemente contribuito a vedere e concepire in una nuova maniera nello stare insieme a tavola. Non vi è dubbio che abbia concorso a portare una sferzata di interessante novità anche nella cultura stessa del sistema enogastronomico della nostra penisola.

Il social eating è una formula che, dopo essere sbarcata sul continente europeo, si è andata a sviluppare, coinvolgendo modi di fare e abitudini più che consolidate in tutte le nazioni del Vecchio Continente. È, infatti, più che sufficiente navigare in rete per poter constatare quanti siano i siti dedicati ai social eating.

Anche l’Italia, in linea con quanto si è andato a sviluppare in altre nazioni, ha introdotto questa nuova formula, facendo sì che il social eating da semplice moda entrasse nei nostri costumi e abitudini.

Socializzare attraverso il cibo che viene ad essere servito in una abitazione privata. Questa è sinteticamente la filosofia del social eating, un qualcosa che ha permesso di poter conoscere meglio piatti locali come pure cucine etniche.

Ma, oltre ad essere un fenomeno sociale, tramite il social eating si sono potuti anche sbizzarrire tanto novelli cuochi quanto affermati chef. Persone che tra loro non si conoscono, quindi, si trovano a mangiare in una casa privata, spendendo pochi euro. Un contributo finanziario che permette la realizzazione di pranzi e cene all’insegna della buona cucina.

Anche se la tradizionale forma di ristorazione rimane uno dei pilastri, il social eating ha sempre più estimatori e frequentatori. Non per nulla, uno dei suoi principali punti di forza è dato dal fatto che si può mangiare dell’ottimo cibo in un ambiente meno asettico e appariscente rispetto alle consuete formule proposte.

Il social eating ha anche saputo abbattere confini, ma è anche protagonista nel saper avvicinare persone che possono anche appartenere a mondi diametralmente opposti e lontani.